Chiesa di San Francesco di Sales
Inaugurata nel 1776 e consacrata nel 1818, la chiesa dell’Educandato Maria Adelaide, opera dell’architetto G.V. Marvuglia, incanta con la sua fusione di stili barocchi e neoclassici, custodendo opere d’arte preziose e dettagli affascinanti, come i confessionali in ottone e la grata per la Comunione delle suore di clausura, che raccontano storie di fede, bellezza e un’eredità architettonica che continua a vivere nei secoli.
Chiesa di San Francesco di Sales
Questa chiesa, con la sua straordinaria fusione di elementi barocchi e neoclassici, è un luogo dove il passato si manifesta con una forza e una bellezza che ancora oggi incantano i visitatori. Inaugurata nel 1776, ma consacrata solo nel 1818, la chiesa è opera di G.V. Marvuglia, uno dei più importanti architetti palermitani dell’epoca. La facciata, imponente e solenne, si sviluppa per tutta l’altezza dell’edificio e richiama lo stile tardo-seicentesco, con i suoi due ordini sovrapposti, ionico e corinzio, arricchiti da nicchie e forti paraste che modulano la luce creando suggestivi giochi di chiaro-scuro.
Entrando, sarete accolti da un vestibolo incorniciato da due colonne libere che sostengono il coro, da cui le religiose assistevano alle funzioni attraverso una grata. La sua pianta a navata unica e le quattro cappelle laterali, la linea retta, preferita agli elementi curvilinei, l’uso dei marmi grigi e dei finti pilastri, conferiscono all’ambiente un’eleganza senza tempo.
La chiesa, originariamente semplice e priva di ornamenti, si arricchì nel tempo di opere d’arte significative. La grande tela dell’altare maggiore, raffigurante “San Francesco di Sales che dona la regola a Suor Giovanna Francesca di Chantal”, è una delle opere più preziose, attribuita a Gaetano Mercurio.
Le altre cappelle ospitano tele raffiguranti San Giuseppe e una badessa inginocchiata dinanzi a Gesù, mentre l’abside, maestosa rispetto alle proporzioni della chiesa, è delimitata da una balaustra in marmo policromo e decorata con bassorilievi lignei dorati che rappresentano scene bibliche, tra cui l’Ultima Cena.
Un dettaglio particolarmente interessante sono i confessionali d’ottone, fissi nel muro e circondati da ovali di marmo, che permettevano al confessore di restare separato dalle monache e dalle educande.
A destra dell’altare maggiore, una grata con uno sportellino testimonia il passato delle suore di clausura, che ricevevano la Comunione attraverso questa piccola apertura.
Non meno affascinante è l’organo, situato in uno dei due balconcini raggiungibili tramite scale laterali, che riempiva la chiesa di suoni celestiali durante le celebrazioni.
Ogni dettaglio, ogni angolo racconta una storia di fede, arte e architettura che ha attraversato i secoli, lasciando un’impronta indelebile nell’anima dell’Educandato Maria Adelaide.
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Audioguide a cura degli studenti e delle studentesse del liceo dell’Educandato Statale Maria Adelaide
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